Cos’hanno in comune Madre Africa e la Regina Teodolinda? Arsene Duevi.
Lo sciamano dell’Africa nera che incanta la Brianza e in oltre un decennio ha fatto cantare in un dialetto africano, l’Ewè, più di 3000 persone, ha una perla nuova tutta da scoprire. Il suo nuovo progetto Haya / Inno alla Vita prodotto da Musicamorfosi è un inno alla multiculturalità, alla ricchezza dello scambio.
Arsene si racconta con 11 nuove canzoni intrise di proverbi africani, citazioni e omaggi a Fabrizio De Andrè e Bob Marley, in 3 lingue, tutte sue in egual modo. Il messaggio, univoco, arriva chiaro ed è un invito che parte dalla sua storia personale di giovane migrante: scegli la vita, non farti usare dai soldi, non darti per vinto mai, lasciati abbracciare, alzati e canta, fai sentire la tua voce in un mare di voci.
Dal vivo è un’esperienza unica e travolgente, Arsene canta e racconta e miscela le sue terre, quella di nascita e di adozione con canzoni e proverbi.
Arsene Duevi è un cantante, cantautore e polistrumentista (bassista, percussionista e chitarrista), nonchè direttore di coro, educatore ed etnomusicologo (in Africa Occidentale ha condotto una minuziosa ricerca sui ritmi e i canti locali). Dopo essere stato direttore del coro della Cattedrale di Lomé (Capitale del Togo), suo paese d’origine, in seguito ad avventurose vicissitudini sbarca a Milano nel 2002 e debutta come compositore al Conservatorio di Milano nel 2003.
Dal 2004 partecipa alle produzioni originali di Musicamorfosi, collaborando stabilmente con Giovanni Falzone, Roberto Zanisi, Tetè Da Silveira e Adalberto Ferrari.
Risale al 2010 il suo debutto discografico con “La Mia Africa” che ottenendo plausi e consensi lo porta ad esibirsi per concerti in tutta la penisola ad un ritmo sempre più incalzante, (anche in manifestazione consolidate come “I suoni delle Dolomiti” e “Mi.To”) mentre la vita di Arsene scorre come un fiume tranquillo, “blewu”, come dice in una delle sue canzoni. Arsene Duevi scrive canzoni nella sua lingua madre e la musica per lui è un potente mezzo espressivo, ma anche spunto per riflessioni che partono dalla saggezza dei proverbi africani per toccare temi prediletti come la pace, la giustizia e i diritti umani.
Nell’Aprile 2016 dà alla luce il suo secondo album che sarà presentato in tutti i palchi italiani.