L’idea del concerto/racconto si basa sull’assenza/presenza della voce.
La voce politica, dell’impegno civile, che vive attraverso la sua opera e si contrappone all’assenza fisica della voce che non può più cantare per noi.
Insieme al racconto delle fasi più importanti della sua vita, dall’infanzia alla passione per il jazz e Georges Brassens, Luigi Viva ha provato a far riemergere un De André fuori dagli schemi, grazie anche a inediti contributi audio che lo vedono protagonista. Luigi Viva, socio fondatore della Fondazione De André ed autore della biografia “Non Per un dio ma nemmeno per Gioco- Vita di Fabrizio De André” (Feltrinelli) 23° edizione, oltre al recentissimo Falegname di Parole- Le Canzoni e la musica di Fabrizio De André (ed. Feltrinelli), nel suo concerto racconto, narra il percorso del grande cantautore e il suo amore per il jazz.
La maggior parte dello spettacolo consisterà nella musica del quintetto composto da alcuni dei nostri migliori jazzisti da Luigi Masciari (chitarra, arrangiamenti e direzione musicale- Danilo Rea, Paul McCandless, Aaron Parks, Javier Girotto), Francesco Bearzatti (sax- Tinissima Quartet, Enrico Rava, Ben Riley, Aldo Romano), Francesco Poeti (basso 6 corde- Gabriele Coen, Ettore Fioravanti,) Pietro Iodice (batteria- Massimo Urbani, Kenny Wheeler, John Patitucci, Rita Marcotulli,) e Alessandro Gwis (piano- secondo miglior nuovo talento Musica Jazz 2019) . A loro è affidata la rilettura in chiave jazz di classici quali “La Guerra di Piero”, “Valzer Per Un Amore”, “La Città Vecchia”, “Creuza de Mä”, “La Canzone di Marinella” “Il Pescatore” “Mégu Megún” “Canzone dell’Amore Perduto”.