Definito da Enzo Siciliano dalle pagine di Repubblica «il miglior giovane sassofonista italiano» e da Cadence magazine (USA) «un talento destinato a fare la storia del jazz». Il suo disco “Nuvole di Carta” in quartetto ha ricevuto 4 stelle dalla bibbia del jazz mondiale DOWNBEAT magazine (USA). Svolge un’intensa attività concertistica collaborando con artisti tra i maggiori nel panorama nazionale e internazionale come Gregory Hutchinson, Xavier Davis, Eliot Zigmund, Danny Grissett, Ugonna Ogekwo, Jimmy Greene, Quincy Davis, Ken Field, Stjepko Gut, Paolino Dalla Porta, Tino Tracanna, Massimo Colombo, Massimo Manzi, Sandro Gibellini, Bebo Ferra, Antonio Faraò, Roberto Cecchetto, Claudio Fasoli, Tullio De Piscopo, Bruno De Filippi, Daniele di Gregorio, Javier Perez Forte, e molti altri…
La sua attività discografica, all’età di 40 anni vanta già 10 dischi da leader e co-leader e 15 dischi come sideman.
Felice Clemente ha pubblicato il 7 gennaio il suo nuovo album 6.35 AM sulla propria etichetta Crocevia di Suoni (distribuzione IRD).
Si tratta di un traguardo importante per il sassofonista lombardo, che con l’uscita del suo decimo disco celebra la nascita della figlia (nata alle 6.35am). Il disco è stato registrato con la magnifica ritmica di Paolino Dalla Porta al contrabbasso, Massimo Manzi alla batteria, e con la partecipazione speciale di Daniele Di Gregorio (marimba e vibrafono) e si inserisce nella tradizione dei grandi trio jazz piano less. “Quest’avvenimento l’ho voluto fortemente tramutare in musica. E il mio decimo disco rappresenta, perciò, la volontà di cercare di andare oltre, senza adagiarmi su ciò che si è già fatto e sperimentato, “rischiando”, senza dare nulla per scontato, sia nelle composizioni, sia nelle strutture sia nei ruoli, mantenendo però intatti la missione e il desiderio di toccare le corde più sensibili dell’ascoltatore, attraverso la cantabilità e la liricità della melodia, supportate dalla varietà timbrica e ritmica. La scelta del trio, con l’aggiunta in alcuni brani di marimba e vibrafono, rappresenta la volontà di cercare sonorità diverse, più libere e flessibili. Tutto ciò è stato possibile grazie alla scelta di musicisti di estrema sensibilità, capacità, virtuosismo e generosità, che hanno creduto profondamente in questa visione della musica e della vita, e con i quali si è creato un gran bel feeling. Ne è venuta fuori una musica che credo molto autentica, onesta ed energica, che passa da momenti molto concitati d’improvvisazione collettiva totale ad altri di estrema delicatezza. Una musica di emozioni e stupori, come quelli che fa sbocciare una vita che irrompe nel mondo e, pur nella sua apparente fragilità, lo rivoluziona radicalmente. Ogni nascita biologica e creativa è un Evento.”